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“La forza di ogni individuo sta nella propria testa e accanto alle persone cui vuole bene”.
(Frattini Marco, maratoneta – Vedere di corsa e sentirci ancora meno)

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© copyright iovedodicorsa 2023, il brand di Marco Frattini: training, abbigliamento, bandane, scarpe, accessori per il running

Diventa volontario Maratona di Ravenna

In tutti questi anni abbiamo osservato e notato una cosa: ciò che accomuna gli eventi podistici di qualsiasi genere, è la presenza discreta e vitale di tutti i volontari. Senza di essi, il mondo della corsa e più in generale dello sport e della cultura, non potrebbe esistere e sostenersi.
Diventare volontario è quasi una vocazione, un atto dove persone di qualsiasi età, sesso e religione si mettono a disposizione e al servizio di un’intera comunità, quella dei runners, donando il proprio tempo a vantaggio di progetti a uso e consumo di persone che non si conoscono e che si incontrano per la prima volta.
Come tutte le manifestazioni, anche la Maratona di Ravenna, si affida al lavoro e all’opera dei suoi angeli custodi: i volontari.
Abbiamo chiesto a Franco Abdoni di raccontarci la propria esperienza, per provare a capire e conoscere anche il punto di vista di tutti coloro che permettono a noi runners di poter vivere le nostre emozioni in corsa.

Ciao Franco, ci racconti come è iniziata la tua avventura come volontario della Maratona di Ravenna?
La mia avventura come volontario della Maratona di Ravenna segue il fatto che io sia sempre stato abbastanza sportivo. In passato ho giocato a calcio e con il passare degli anni ho anche iniziato a correre. In più, essendo Vigile del Fuoco, insieme ai miei colleghi con il tempo abbiamo creato una sezione podismo all’interno del Comando dei Vigili del Fuoco di Ravenna con cui abbiamo iniziato sin da subito a partecipare alle prime gare provinciali nei dintorni. Con il tempo ci siamo appassionati sempre di più e devo dire che il passaggio tra amatoriale e competitivo è stato abbastanza veloce, e fra le tante gare a cui abbiamo partecipato, un anno ci siamo iscritti anche ad una delle prime edizioni della Night Run, organizzata da Ravenna Runners Club. In più, il rapporto con Stefano Righini è iniziato perché suo fratello era un nostro collega e di conseguenza abbiamo iniziato a frequentarci. Da li in poi ci ha chiesto di dare una mano ed è cominciata così questa avventura e questo rapporto di volontariato nei confronti prima della Maratona di Ravenna, ma poi anche per tutti gli altri eventi organizzati da Ravenna Runners Club.

Quale è il tuo rapporto con la città, ma soprattutto con l’ambito del podismo?
Nell’ambito del podismo ormai l’età avanza e quindi ho calato molto il mio impegno e le gare competitive a cui partecipo sono oramai centellinate. In ogni caso cerco di continuare ad allenarmi una o due volte a settimana compatibilmente con gli impegni di lavoro e di famiglia. Con la città, invece, il rapporto è speciale proprio perché è la mia città e per lei farei tutto. Pensa che, i Vigili del Fuoco sono inseriti in un circuito di gare nazionali e l’anno scorso, dopo avendoci provato in tutti i modi, siamo riusciti a portare i campionati di Mezza Maratona dei Vigili del Fuoco e per me è stata una soddisfazione enorme perché ci tenevo tantissimo e volevo farlo prima di chiudere la mia carriera proprio per amore della città.

Hai mai pensato di correre anche tu la Maratona a Ravenna?
Devo ammettere che tempo addietro ci ho pensato e fino a qualche anno fa ero convinto di farlo. Poi, come dicevo prima, col passare degli anni questa convinzione si è sempre più affievolita e allora avevo deciso di darmi il limite dei 60 anni come scadenza. Neanche a farlo apposta, è scoppiato il Covid-19 e quindi venendo a mancare l’allenamento ho lasciato perdere. Devo ammettere però, che partecipare come volontario mi gratifica comunque tantissimo.

Quali sono le sensazioni e le emozioni che si vivono da volontario in occasione di un evento così prestigioso e internazionale come la Maratona di Ravenna città d’arte?
Quando sento i partecipanti contenti e soddisfatti della manifestazione, provo una soddisfazione più unica che rara perché sono contento che alla gente sia piaciuto l’evento. In più, quando sento i runners che vengono da fuori città apposta per correre la nostra maratona mi viene proprio la pelle d’oca e questo vale non solo per la Maratona di Ravenna, ma per tutti gli altri eventi organizzati da Ravenna Runners Club. Infine, come cittadino di Ravenna sono contento che la gente apprezzi, facendo sport, le bellezze della mia città e io sono felice di aver contribuito alla riuscita di tutto questo.

Cosa ti senti di dire a tutte quelle persone che vorrebbero mettersi in gioco e partecipare come volontari alla Maratona di Ravenna?
Io dico che sono soddisfazioni enormi e alla fine quando senti la felicità dei partecipanti ti emozioni talmente tanto che è come aver corso e aver tagliato il traguardo fra i primi, io la vivo così. Forse per chi non ha mai praticato sport e tutt’ora non lo pratica è più complicato da capire, ma per chi come me ha sempre avuto lo sport nel sangue è un’emozione bellissima e molto appagante. Manca pochissimo al weekend della Maratona di Ravenna e tutti noi vi aspettiamo perché sarà un fine settimana fantastico!

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Foto credit: ufficio stampa Maratona di Ravenna Città d’arte

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Maratona di Ravenna

La Maratona di Ravenna è l’evento podistico che negli ultimi dieci anni ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista nel panorama delle competizioni non solo Italiane, ma anche internazionali. Complice un intenso lavoro di marketing e comunicazione, abbinato alla capacità di sviluppare un programma sempre più alla portata di runners di ogni livello, la Maratona di Ravenna rappresenta di fatto un importante biglietto da visita per la città, in grado di valorizzare al meglio il binomio tra sport e cultura.
Con Stefano Righini, ex atleta di livello nazionale e presidente Ravenna Runners Club A.S.D. ci prepariamo alla nuova edizione dell’evento in programma il prossimo 12 novembre.

Ciao Stefano, ben ritrovato. A poco più di un mese dall’appuntamento con la Maratona di Ravenna a che punto siamo?
Manca poco alla Maratona di Ravenna e i preparativi proseguono come ogni anno nella direzione che ci spinge a portare sempre novità all’evento confermando tutto ciò che di buono abbiamo fatto durante questi anni. Tra le novità, quest’anno spicca il percorso completamente rinnovato: infatti, ci sarà una nuova location per la partenza che sarà il Pala de Andre’ mentre manterremo invariata la zona di arrivo che resterà in via di Roma. La partenza e l’arrivo in due luoghi differenti, ha inizialmente destato qualche preoccupazione da parte dei nostri runners, ma noi abbiamo pensato ad un servizio di bus navetta che permetterà ai partecipanti di spostarsi facilmente. Prima della partenza, i runners e i ravennati che alloggiano in centro città potranno usufruire di questo servizio ritrovandosi alla fermata predisposta dalla stazione di Ravenna che li porterà direttamente al Pala de Andre’, mentre per chi dopo l’arrivo avrà bisogno di tornare al Pala de Andre’ verrà riaccompagnato partendo sempre dalla fermata della stazione. Un’altra agevolazione per i runners riguarda il deposito borse, chi lascerà la propria borsa al Pala de Andre’ la ritroverà all’arrivo in viale Santi Baldini. Mai come quest’anno il nostro Expo Marathon Village allestito al Pala de Andre’ sarà il centro nevralgico per accogliere il mondo dei maratoneti e dei ravennati. Al suo interno verrà creata una vera e propria città dello sport dove ci saranno maratone internazionali che racconteranno la propria gara, ma anche espositori che presenteranno i propri prodotti in modo tale da conoscere le novità del mondo running e di tutti quei prodotti che possono servire a chi pratica questa attività. Inoltre, ci saranno convegni, conferenze e presentazioni, come ad esempio quella dei top runner, che come ormai di consueto saranno provenienti dal Kenya, Etiopia e non solo. Nella giornata di sabato, sempre nell’area del Pala de Andre’ andranno in scena la Family Run, la corsa dedicata alle famiglie e alle scuole, e la Dogs&Run, la gara dedicata ai nostri amici a 4 zampe. Come per la passata edizione, sempre al sabato, sarà possibile partecipare anche a Pompieropoli, l’iniziativa gestita dai Vigili del Fuoco per far conoscere ai bambini i segreti del Vigile del Fuoco. Ad oggi le iscrizioni ci segnalano come sia prevista un’alta percentuale di partecipanti stranieri, segno inequivocabile della promozione fatta all’estero che sta fruttando risultati significativi per quanto riguarda la presenza di atleti stranieri. Infine, confidiamo che la città risponda come ha sempre fatto partecipando massicciamente a questo evento, perché come diciamo sempre la Maratona è di Ravenna, è di tutti.

Il vostro intenso lavoro di promozione che tocca città di tutto il mondo, fino a dove si è spinto quest’anno?
Quest’anno, oltre a portare il nostro evento in giro per l’Italia, abbiamo deciso si spingerci oltre facendo un grande lavoro di promozione anche all’estero, sia nelle città dove andiamo regolarmente, ma anche in posti nuovi. Ad esempio, la settimana scorsa siamo stati ospiti al congresso di World Athletic dove abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con organizzatori del mondo intero portando la Maratona di Ravenna in tutto il mondo. Per noi è stato un momento apicale della nostra promozione all’estero perché sappiamo che Ravenna è una città conosciuta, ma poter esportare la Maratona di Ravenna nel mondo ci rende molto orgogliosi.

Oltre alla canonica distanza sui 42k, sono previste distanze intermedie per ogni tipologia di livello e preparazione. Da ex atleta professionista, che approccio ti senti di suggerire a chi per la prima volta decide di affrontare la distanza regina?
Innanzitutto, è importante differenziare chi corre da top atleta e quindi con obiettivi che puntano a competere per il podio della gara o per andare a montepremi, con chi corre per un proprio obiettivo. Io penso che ogni maratoneta che taglia il traguardo sia un vincitore perché corre per un proprio obiettivo. In più, penso sia fondamentale per chi corre la maratona di avere in testa la convinzione di poter affrontare questa distanza in modo da essere sempre più motivati.

Il percorso della Maratona di Ravenna si snoda e si sviluppa sapientemente lungo i punti più rappresentativi della città. Quali sono, a tuo giudizio, i passaggi più emozionanti del tracciato?
Quest’anno abbiamo pensato di modificare il nostro percorso andando ad aggiungere novità significative. Con il nuovo tracciato toccheremo una zona che la Maratona di Ravenna non ha mai raggiunto, il quartiere San Giuseppe (ex Villaggio Anic) cucendo il nostro evento sempre più sul territorio della nostra città. Il nuovo percorso sarà scorrevole ed internazionale: infatti, le ultime esperienze di manifestazioni di spessore come i Campionati del Mondo a Budapest sottolineano come presentare giri di boa nel percorso non significa rallentare la gara, perché vengono pensati per essere scorrevoli e veloci. Essendo la nostra la Maratona di Ravenna Città d’Arte, anche quest’anno toccheremo tutti gli otto Monumenti dichiarati Patrimonio dell’Unesco solcando la città nei suoi punti più preziosi del centro storico e non solo. Infine, percorreremo la Darsena della città di Ravenna più volte, perché sarà la prima tappa subito dopo la partenza e un passaggio al 35esimo chilometro dove i nostri partecipanti potranno ammirare la nuova passerella in legno che costeggia tutto il Candiano rendendo la Darsena uno dei luoghi più cool della città.

La Maratona di Ravenna non si distingue solo per il suo fascino culturale, ma anche per il valore e il ricordo prezioso legato alla medaglia che ogni anno viene creata e che verrà portata al collo di tutti i runners al termine della loro fatica. Puoi darci qualche dettaglio sulla creazione di quest’anno?
Per questa edizione la medaglia riprende il dettaglio di uno dei mosaici bizantini che l’Unesco ha dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità. In questo caso, l’ispirazione arriva dai ricami della casula di Sant’Apollinare, primo vescovo di Ravenna, ritratto al centro dell’abside della Basilica di Sant’Apollinare in Classe. La veste del patrono della città di Ravenna è ricamata con piccoli particolari in tessere d’oro che ricordano delle piccole Api. Il forte legame con la nostra città viene da un particolare storico, nel I secolo d.C. quando Pietro, primo Papa della chiesa Cattolica, decise di mandare Apollinare a Ravenna per convertire la città al Cristianesimo scelse un evangelizzatore come Apollinare; quindi, una persona dotata del dono della parola e dell’eloquenza di cui proprio le Api sono il simbolo. Difatti, però, il significato storico non è l’unico non si lega solo all’ispirazione di uno dei monumenti cardine della città, ma lancia anche un messaggio denso si significato. Come sappiamo, Le Api sono animali che vivono in una società organizzata composta da una particolare diligenza e operosità che rendono la coesistenza la vera forza del gruppo. Per questo motivo sulla medaglia riporteremo un motto in lingua latina “Vis Unita Fortior” tradotto come “L’unione fa la forza”, un pensiero che riprende la particolare importanza che le Api ripongono nel gruppo e che diventa centrale anche nell’organizzazione del nostro grande evento.

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Foto credit: ufficio stampa Maratona di Ravenna Città d’arte

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